Si chiama Asse Rosso, parte dalla Cina, passa per la Russia e arriva fino a Cuba. Coinvolge Paesi che il coronavirus lo hanno già sperimentato e sconfitto; che lo stanno tenendo alla larga o che vogliono imparare a gestirlo. Tutti hanno un comune denominatore: fornire aiuti materiali e know how in un momento in cui altri, in primis l’Unione europea e gli Stati Uniti, latitano.
A contraddire i fatti tutti i massmedia italiani sono stati cassa di risonanza al pericoloso atteggiamento politico italiano.
L’Italia ha visto un pese del tutto spaccato nell’aspettare che i nostri politici e alleati economici primari venissero a soccorrerci:
*da un lato gli USA che non si sono neppure interessati a cosa ci stava accadendo, ma che da sempre si sono ocupati di costruire basi americane sul nostro territorio. Ad oggi ne contiamo più di 130 (conosciute) Nato e molte altre esclusivamente USA che fanno parte del Comando Sud Europa (es. Bagnoli, Vicenza, Sigonella)
*dall’altro l’Europa, di cui facciamo parte dalla sua nascita, che ci ha negato aiuto e oltretutto bloccato forniture di materiale sanitario proveniente dalla Cina per poi utilizzarlo nei propri paesi.
In queste condizioni il governo italiano ha chiesto aiuti ad altri partner che hanno suscitato accuse infondate da parte della politica toutcourt (sia dentro che fuori il governo):
1- la Cina attraverso questi aiuti vuole introdurre un altro piano Marshall: gli aiuti di Pechino all’Italia hanno l’obiettivo di cambiare la narrazione dell’epidemia e mostrare un volto di Pese responsabile e pronto al soccorso del partner in difficoltà, per poi insinuarsi nella politica economica.
2- la Russia ci vuole invadere: con i suoi aerei militari Mosca ha atteso la crisi totale e la mancata risposta dell’Europa per mostrare quanto sia forte e per prendere il posto degli Stati Uniti.
Per quanto riguarda la Cina non si può parlare di piano Marshall come un’invasione perché da 70 anni gli USA ce lo presentano come un esempio positivo di fratellanza, mentre ora, con la Cina protagonista, ce lo presentano come una forma di assoggettamento. Dunque o è sempre stato un’invasione o non lo è mai stata. La verità ovviamente è che il Piano Marshall è sempre stato un piano di assoggettamento poiché vi erano delle clausole ben precise per aderirvi. In primis la clausola di scegliere la via economica neoliberista. E’ per questo motivo che all’epoca l’URSS se ne tirò fuori subito. La scelta economica del libero mercato è anche una scelta politica.
La Cina non è totalmente estranea all’Italia. Ricordiamo che un anno fa vennero firmati i primi passi di un memorandum noto con il nome di “Via della Seta” in cui vi erano i primi albori di apertura del nostro mercato verso quello cinese. Subito il governo USA non mancò di esprimere il suo dissenso e le sue minacce se si fosse intensificato e cementato questo rapporto.
Per quanto riguarda la Russia, attualmente l’accusa dell’invasione cade da sola perché i 15 aerei cargo Il-76 erano carichi di oltre 120 medici militari, virologi ed epidemiologi e decine di mascherine, ventilatori e altri dispositivi destinati a Bergamo, la città più colpita dall’epidemia.
Con questi aiuti forniti gratuitamente il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov spiega che Mosca «non cerca una contropartita politica dall’Italia».
Un ultima postilla va dedicata agli aiuti di Cuba che l’Ambasciata USA all’Avana ha esortato a rifiutare. Cuba offre da sempre assistenza sanitaria in tutte le emergenze nel mondo e oggi le sue missioni mediche internazionali sono rivolte a coloro che sono affetti da Covid-19. E’ stata già in Cina, e attualmente si trova, per combattere la stessa pandemia, oltre che in Italia, anche in Nicaragua, Venezuela, Suriname, Granada, Giamaica, Belize.
L’intimidazione degli USA a non accettare gli aiuti di Cuba, sotto embargo, ha meritato numerose espressioni di ripudio sui social network e dimostra per l’ennesima volta, solo quanto il sistema imperialista per eccellenza sia vicino all’implosione.
È nei momenti di crisi che incontriamo chi è veramente grande e i veri amici. Questo sentire è sicuramente entrato dentro tutto il popolo italiano che, messo di fronte ad una catastrofe così grande, ha iniziato a togliere le bandiere europee da molti palazzi e a sostituirle con quelle di Cuba, Cina e Russia.