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Ibrahim Gökçek e Helin Bölek sono stati rapiti dalle squadre SWAT

Stanotte, 11 marzo 2020, le squadre SWAT della polizia turca hanno fatto irruzione nella Casa della Resistenza nel quartiere di Kucuk Amurtlu ad Istanbul.
Ibrahim Gökçek e Helin Bölek si trovavano lì per proseguire il loro sciopero della fame fino alla morte, fino a quando le loro richieste non verranno accettate. Vogliono vivere  vivere con dignità, una dignità che spetta a tutti. Loro sono la nostra barricata contro il fascismo turco supportato dalle potenze imperialiste occidentali.

La Casa della Resistenza di Amurtlu è stata presa d’assalto da squadre SWAT armate pesantemente che hanno costretto tutti coloro che erano all’interno della casa, a sdraiarsi a terra e poi sono stati ammanettati. I membri delle squadre SWAT hanno detto che l’assalto alla casa era “mirato a condurre una ricerca di prove per un crimine condotto”.

Dopo aver ammanettato tutti, i membri delle squadre SWAT hanno portato via con la forza Ibrahim Göchek e Helin Bölek dalla casa. Durante l’assalto, la SWAT ha colpito la madre di Helin Bölek – Aygul Bilgi e Kubra Sunnetci, che si prendevano cura di Helin e Ibrhaim. La polizia ha arrestato Yurdagül Gümüs, ex prigioniero politico, veterano del massacro delle prigioni del 19-22 dicembre 2000.

Oltre alla Casa della Resistenza, le squadre della SWAT hanno preso d’assalto la locale Casa di Culto Alevita (Cem evi). La polizia ha gettato via gli effetti personali nella sala cerimoniale e nella mensa del tempio, e non ha esitato a fare irruzione nell’obitorio della casa di culto, dove si trovava il cadavere di un residente del quartiere Kuchuk Amurtlu.

Secondo le informazioni disponibili in questo momento, un totale di 6 persone sono state arrestate durante le retate della polizia.

Dove sono Ibrahim e Helin?

I membri del Grup Yorum, Ibrahim Gökçek e Helin Bölek, che stanno facendo lo sciopero della fame fino alla morte (Death Fast) da più di 260 giorni, e ora sono pelle e ossa, sono stati trasportati di forza all’ospedale Sağlık Bilimleri Üniversitesi Hastanesi di Istanbul. Per ora non si hanno certezze su ciò che gli verrà fatto, ma sono ad alto rischio di alimentazione forzata.
Nessuno è potuto rimanere con loro, solo i familiari stretti. L’ospedale è attualmente circondato da un ingente spiegamento di forze di polizia.

Lo sciopero della fame e l’alimentazione forzata

Lo sciopero della fame è stato usato da prigionieri politici in tutto il mondo per opporsi alle politiche d’imprigionamento, alle violazione dei diritti e ai trattamenti incompatibili con la dignità umana.
Lo sciopero della fame è un’arma estrema di ribelli e rivoluzionari in prigione o perseguitati, che non hanno altra maniera per far giungere all’esterno il loro grido di libertà, far conoscere le condizioni – spesso infami e terribili – in cui sono costretti a vivere sotto i colpi della repressione.

L’alimentazione forzata consiste nell’immettere un tubo nel naso e nella gola nel quale viene fatto passare un fluido denso fino allo stomaco. Il tubo viene infilato nel naso e in alcuni casi provocava sanguinamento ai prigionieri o vomito con sangue.
Lo Special Rapporteur on Torture ha ricordato alle autorità che “non è accettabile utilizzare minacce, alimentazione forzata o altri tipi di coercizioni fisiche o mentali contro individui che hanno scelto di ricorrere alla risorsa estrema dello sciopero della fame per far valere i propri diritti”.

A causa di interventi del genere tra il 2000 e il 2007 (Sciopero della fame fino alla morte contro le carceri di isolamento) in Turchia molti prigionieri politici hanno perso completamente la memoria, si sono ammalati della sindrome di Wernicke-Korsakov e alcuni sono stati letteralmente uccisi.

La responsabilità e la colpa delle conseguenze negative che deriverebbero da un intervento di alimentazione forzata eseguito contro la volontà di Ibrahim e Helin, spetterebbero ai medici che hanno eseguito l’intervento e agli agenti di polizia che li hanno costretti a farlo.

La tortura è un crimine contro l’umanità, non ha limiti di prescrizione. Durante la precedente resistenza di massa Death Fast, sono stati fatti tentativi contro i partecipanti per eseguire un intervento medico forzato contro la loro volontà. Questi tentativi hanno portato alla morte, alla mutilazione o a effetti negativi duraturi sulla salute dei partecipanti alla resistenza Death Fast.

Chiediamo a tutti i medici a cui è stato proposto l’intervento medico forzato: l’intervento medico forzato è un crimine, è contro l’umanità, è un metodo di tortura, non accettate queste proposte, non diventate parte di questo atto, non commettete un crimine contro il popolo!

Tutto ciò che può accadere ad Ibrahim ed Helin sarà responsabilità dei medici che hanno accettato di effettuare un intervento medico forzato, della Direzione della Sicurezza di Istanbul (Dipartimento di Polizia Regionale), del Ministro degli Interni Soysuz Suleyman (Suleyman Soylu), e del potere politico nel suo complesso.

La tortura non è soggetta a prescrizione: i carnefici saranno chiamati a rispondere delle loro azioni. In caso di intervento medico forzato contro i resistenti in Death Fast, Ibrahim e Helin, verrà pagato un prezzo molto alto!

Il governo fascista dell’AKP (il partito al potere in Turchia) ha dimostrato ancora una volta la sua enorme paura per la resistenza del Grup Yorum.

A tutti noi che siamo fuori, la decisione di non mollare, di non smettere mai di lottare, di continuare sul nostro difficile cammino che è quello dei resistenti e quello di tutti i compagni rivoluzionari che sono con Helin e Ibrahim.

Reclamiamo l’immediata liberazione di tutti i rivoluzionari prigionieri delle carceri fasciste turche!

Libertà per il popolo turco e per tutti i popoli in lotta!

Libertà per tutti i prigionieri politici!

Noi non dimenticheremo!

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