Il popolo dell’Honduras è sceso in strada per reclamare ancora una volta i propri diritti. Sarebbe sbagliato dire che gli honduregni sono sotto attacco imperialista perché in realtà l’attacco non si è mai concluso. E’ stato nascosto al pubblico nello stesso modo in cui si nasconde ora la rivolta popolare contro il diktat imperialista e la borghesia locale.
L’agente del capitalismo globale, Juan Orlando Hernández, su mandato del Fondo Monetario Internazionale, vuole privatizzare i servizi di base necessari per uno sviluppo umano dignitoso: istruzione e sanità. Dopo il colpo di stato sponsorizzato dagli Stati Uniti nel 2009, dopo che nel 2017 la frode elettorale è stata imposta con le armi e sostenuta dal Comando Sud, per garantire i profitti delle multinazionali a spese del popolo, gli honduregni sanno bene chi è il nemico e come combatterlo. Il popolo ha negato l’obbedienza al governo illegittimo e ha risposto con il blocco di autostrade e aeroporti e con un attacco all’ambasciata americana che è stata bruciata.
L’Honduras è una neocolonia subordinata agli interessi dell’imperialismo americano e a una serie di una delle sue principali compagnie aeree. La rivolta del popolo dell’Honduras non è solo una protesta contro le politiche economiche locali, è una rivolta contro l’imperialismo e la dominazione necoloniale.
Il Fronte Anti Imperialista sostiene la lotta del popolo honduregno contro la dipendenza necoloniale e ritiene che il capitalismo globale non può essere indebolito senza la vittoria su di esso.